Peyrepertuse, il figlio maggiore di Carcassonne, il castello
per il quale è stata creata la definizione 'cittadelle du vertige'...
Lasciamo Cucugnan seguendo le indicazioni per Duilhac-sous-Peyrepertuse
dirigendoci verso una delle creste rocciose più scenografiche
delle Corbìeres, un tempo linea di confine con l'Aragona. Da
queste roccie sembra quasi che una forza sovrannaturale abbia estratto
il castello di PEYREPERTUSE, noto
anche come la 'Carcassonne celeste', il più vasto fra
quelli del Pays Cathare, l'unico per il quale la definizione 'cittadelle
du vertige' sembra veramente giusta.Già i romani si insediarono
sul sito. All'epoca del suo massimo splendore il castello era considerato
'figlio' di Carcassonne,
il maggiore di cinque: i già visitati Puilaurant
e Queribus
e le future mete di Aguilar e Termes.
Arriviamo in auto ad un vasto parcheggio con chiosco/biglietteria
e proseguiamo a piedi. L'arrampicata è già di per se
uno spettacolo e non particolarmente faticosa, attraversiamo il bosco
e proseguiamo su un sentiero, in parte scavato nella roccia, che ci
porta sul versante opposto del rilievo, direttamente sotto le mura,
adornate da torri semicircolari e nelle quali si apre l'unico ingresso
protetto da un barbacane, del recinto basso. A differenza dei castelli
visitati fino ad ora, Peyrepertuse è una fortificazione complessa,
in pratica una cinta muraria racchiude l'intero rilievo roccioso e
al suo interno sorgono, a diverse quote, numerosi edifici. Nel già
nominato 'Enceinte Basse' e nucleo più antico (XI°
sec.) troviamo il vecchio dongione, il corpo di guardia, una
cisterna e la bella chiesa di Santa Maria (consacrata nel 1115),
con le rovine dell'abside gotico che suggestivamente coprono l'altare
in pietra. Dalla porta est ci immettiamo nel recinto centrale, vera
e propria piazza d'armi con torri di guardia a precipizio sul baratro
e altri edifici minori, dominata dalla roccia più alta del
rilievo sulla quale nel 1240 fu costruito da re Luigi IX un nuovo
dongione, chiamato San-Jordi, con annessa cappella, cisterna
ed altri edifici. La cosa più impressionante è la salita
verso la sua porta di accesso: unica via è la stretta 'scalinata
Saint-Louis' completamente scavata nella roccia, con da un lato
la parete e dall'altra il baratro, da percorrere senza alcun riparo
dal vento ma... per fortuna senza essere sotto il tiro della guarnigone
del castello! L'insieme costituisce veramente una fortezza imprendibile,
del resto difendeva il confine sud della Francia, dove durante la
'rivoluzione albigese' i Catari poterono praticare la loro
nuova religione circondati dal muro del silenzio. Scendendo, anche
il paese di Duilhac merita una visita: arroccato fin dal medio
evo - Dulhacum - attorno al suo forte (scomparso, resta la
porta di accesso) con la classica struttura a cerchi concentrici e
bella chiesa romanica (Saint-Michel). Qui trovate ristoranti tipici
con in vendita prodotti regionali.
A questo punto riprendiamo la nostra strada lungo la D14, torniamo
verso Cucugnan e passiamo oltre verso il cuore delle Corbìeres,
sempre più circondati da caratteristici vigneti. Il prossimo
villaggio che incontriamo è Padern, anch'esso dominato
dalle rovine abbandonate del suo castello medievale che valgono una
sosta. Dopo poco la D14 si immette nella strada principale, la D611
che ci porterà ad Aguilar... ««« Indietro
»»»
Continua...
»»» Presentazione dell'itinerario
»»» Cenni Storici sul
Movimento Cataro
|