Nelle  Ardenne, cuore del Belgio, fra Castelli, 
              Abbazie Cistercensi e Benedettine alla scoperta delle  birre 
              prodotte fin dal medioevo dai frati trappisti. Bevanda 
              nazionale e industria fiorente, la birra ha sempre avuto un posto 
              nella storia di questo paese e il nostro itinerario Un itinerario 
              che virtualmente  materializza le più famose etichette, 
              che sicuramente quasi tutti voi avete almeno una volta visto e assaggiato, 
              e le collega a  vestigie storiche di primaria bellezza 
              ...   
                Il Belgio, sia in territorio fiammingo 
              che francofono, è un paese ricco di castelli, splendide città d'arte 
              ancora intrise di medioevo e ornate da architetture in stile gotico 
              fiammeggiante, abbazie, monasteri e cattedrali. Ma per mettere tutti 
              d'accordo il nostro primo itinerario nel paese avrà per filo conduttore 
              un argomento 'gourmet': la birra. Dal Medioevo bevanda nazionale 
              e industria fiorente, la birra in Belgio ha sempre avuto un posto 
              nella storia: Gambrinus, re dei birrai del VIII° secolo (per carpirsi 
              meglio: quello raffigurato sempre con un boccale schiumante in mano...) 
              era di queste parti e il duca di Fiandra e Brabante, oltre ad essere 
              il fornitore ufficiale di Carlo Magno, fu grande promotore della 
              corporazione dei birrai della quale fu eletto patrono. Non esiste 
              zona o paese del Belgio senza una locale distilleria (i marchi registrati 
              sono quasi 400) ma è nelle abbazie Benedettine e Trappiste della 
              Vallonia Francofona - nel sud del paese - che si produce ancora 
              la bevanda con metodi medievali (sebbene i laboratori siano dotati 
              delle attrezzature più moderne e spesso ormai ospitati in locali 
              esterni alle abbazie). Le così dette 'birre d'abbazia' sono 
              ormai conosciute in tutto il mondo. Un itinerario che virtualmente 
              materializza le più famose etichette, che sicuramente quasi tutti 
              voi avete almeno una volta visto e assaggiato, e le collega a vestigie 
              storiche di primaria bellezza e importanza immerse nelle foreste 
              e valli delle Ardenne. Le abbazie producono anche pane e formaggi. 
               
             
             
              
              Prima di iniziare l'itinerario vero e proprio un fuori programma: 
              l'Abbazia della  Bonne Esperance. Sorge Vicino a  Binche, 
              cittadina medievale nel cuore della zona carbonifera famosa per 
              il suo carnevale. Il suo vasto complesso è fra i più belli, originaria 
              del 1127 e più volte rifatta oggi molte parti sono barocche, ospita 
              un collegio e si visita solo esternamente. La birra è prodotta altrove 
              in una moderna fabbrica ma il suo nome non poteva essere escluso, 
              nei primi anni ottanta fu una delle prime  birre d'abbazia 
              a passare il confine, oltre che una delle più buone, e ad essere 
              gustarta nelle nostre birrerie.  
            Saltando circa 50 km più a est troviamo 
              Namur, capoluogo della regione, posta alla confluenza della 
              Sambre con la Mosa e sovrastata da una cittadella fortificata che 
              rivestì un ruolo chiave nella I° guerra mondiale: è la nostra base 
              di partenza. Risalendo la valle della Sambre verso la Francia incontriamo 
              il convento di Floreffe, dove è ancora possibile visitare 
              il santuario e l'antico mulino usato un tempo per la macinazione 
              del malto. Lasciando la valle la seconda tappa è l'abbazia di Maresdous, 
              eretta del 1872, una delle più grandi, quasi un piccola città con 
              seminario ed albergo. Meritano una sosta le vicine ed imponenti 
              rovine del castello comitale di Montaiglé (a pagamento 
              - ultimo tratto da percorrere a piedi).  
               
               
            
            »»»Parte Seconda 
             
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