Una breve introduzione alla storia dei Cavalieri
di San Giovanni, che forse vi saranno più familiari come Cavalieri
di Malta, per meglio capire le testimonianze storiche che hanno
lasciato nella Rodi Medievale...
Meglio conosciuti come Cavalieri di Malta, in origine si tratta
di nobili che arrivano in Palestina da tutta Europa (principalmente
da Francia, Italia, Spagna ed Inghilterra) per assistere malati e
deboli e per sorvegliare il santo sepolcro. In seguito si costituiscono
in ordine religioso in qualità di servitori di Dio e con regole severe,
compresi i voti di castità, obbedienza e povertà. Per farne parte
è necessario essere nobili da almeno cinque generazioni. Dopo la prima
crociata, per contrastare l’avanzata degli infedeli, si trasformano
in monaci combattenti. Nel 1291, ormai in ritirata, lasciano la Palestina
e si stabiliscono a Cipro.
Da Cipro nel 1306 si trasferiscono a Rodi, in parte
favoriti dal locale governatore, l’ammiraglio genovese Vignolo de’
Vignoli, e nel giro di soli tre anni prendono il completo controllo
dell’isola, controllo che manterranno per duecento anni. Rodi diviene
da questo momento quasi un confine tra occidente ed oriente,
tra civiltà islamica e civiltà cristiana, l’ultimo avamposto
cristiano contro l’islam che inesorabile avanza. Nel 1480 arriva il
primo attacco turco (Maometto II) che viene tuttavia respinto.
Nel 1522 l’attacco successivo, molto più violento; questa volta si
tratta di duecentomila turchi guidati da Solimano il magnifico.
I Cavalieri, agli ordini del Gran Maestro Philippe Vullions de L’Isle,
sono solamente settemilacinquecento ma per sei mesi resistono
all’assedio dentro la loro roccaforte; poi la definitiva capitolazione,
probabilmente dovuta anche ad un traditore che fornì preziose informazioni
al nemico. I pochi Cavalieri sopravvissuti riparano a Creta per
sette anni, e da qui a Malta dove si stabiliranno a lungo (tanto
da prenderne il nome)... » Rodi
Medievale » Patmos
|